Questo periodo che stiamo vivendo, abbonda di difficoltà e di momenti di sconforto, Nauthiz ci viene a chiarire quanto siamo prigionieri dei nostri bisogni o dei nostri comfort e ci mostra come per noi sia difficoltoso abbandonare ciò che conosciamo per qualcosa che è ancora sconosciuto. Lo sconosciuto spaventa più della miseria del presente che non riusciamo a lasciare.
Arriva quindi Hagalaz che rappresenta la grandinata che dissolve tutto ciò che era stato pianificato, ci rovescia la barca, per così dire, obbligandoci a guardare il mondo da un altro punto di vista; dissolve la forma, distrugge la struttura egoica. Hagalaz è ghiaccio che brina il terreno, che rade al suolo gli orti e obbliga gli animali a rintanarsi.
Ci scaraventa in Othila, ci obbliga a cercare la nostra vera Terra, perché questa è gelata dalla potenza di Holda che copre con la sua magia i terreni di neve e li rallenta; cercare il punto-essenza che ci tiene saldi. Othila ci ricorda che siamo discendenti delle divinità, il che va letto come "sei prima anima spirituale e poi umano incarnato".
Una stesa dunque che chiede a gran voce di abbandonare le futilità e di polarizzarsi nello spirito per procedere oltre le difficoltà di questo momento. Ma quanto è difficile? Quanta fatica in qualcosa che sentiamo ma non riusciamo ad attuare?
Ci viene in soccorso Kenaz, nella sua forma dello Younger Futhark, quella che ricorda il ramo che nasce dalla linea dell'esistenza: Kenaz in quella forma ricorda Odino e il sacrificio continuo a favore dell'acquisizione di saggezza, a favore di evoluzione.
Come Odino dobbiamo porci volontariamente nel disagio per non patirlo quando si presenterà; serve volontà ferrea e fede per riuscire a fare qualcosa che con tutte le nostre forze vorremmo evitare. Ma cosa possiamo perdere oggi che perderemmo comunque al termine di questa vita?
La stesa ci ricorda che è solo l'esperienza che diventerà tesoro nella prossima incarnazione: nessuna casa, nessun guadagno se non energetico sarà tenuto in conto dopo il passaggio. Dobbiamo tornare all'essenziale.
Possiamo farlo? Forse, ma conviene esercitarsi nell'attesa.
Grazie Rune Sempre , Jlenia Adain