Alfred Stieglitz rappresenta una delle figure chiave nel panorama della storia della fotografia. Nasce l’1 gennaio del 1864 a Hoboken nel New Jersey nel periodo di manifestazione della runa Eihwaz. Con lui la fotografia si separa definitivamente dal Pittorialismocioè da quel movimento in cui i fotografi imitavano attraverso il mezzo fotografico le tematiche e i soggetti della pittura entrando in competizione con i pittori. La fotografia di Alfred rompe completamente dalla pittura creando un proprio linguaggio elevandosi anch’essa ad arte. Dice infatti: “Il mio intento è di realizzare fotografie che sembrino sempre più fotografie e che non saranno viste a meno che non si abbiano occhi e si guardi, e che chi le ha viste una volta non le dimentichi mai più.”
Fonda nel 1903 la rivista Camera Workche diventa presto un importante magazine di riferimento per la fotografia americana, ospitando artisti e fotografi di spicco. Aprì anche la 291, una galleria, uno spazio fisico di riferimento e di incontro dove esposero anche riconosciuti artisti d’oltreoceano.
Ho scorto tra le opere di Alfred Stieglitz e la Runa Eihwaz connessioni. Se prendiamo in considerazione la lunga serie fotografica dei grattacieli di New York, in particolare dell’edificio Flatiron Building, possiamo scorgere come queste opere con la loro verticalità ricordino il glifo allungato di Eihwaz, questi edifici possano essere paragonati al fusto dell’Yggdrasill (l’albero associato ad Eihwaz) che si staglia verso l’alto passando per i 9 mondi, oppure alla colonna che unisce i nostri centri energetici o le nostre vertebre; così fa il palazzo che dalle fondamenta, piano dopo piano arriva a toccare il cielo.Sembra che il fotografo voglia rivelarci una verità altra, che si nasconde oltre l’apparenza, un’epifania nascosta nelle maglie profonde di una matrice tangibile e reale.
“[…] Sono la verticalità; sono la tua colonna vertebrale. Io sono l’asse del mondo e ti permetto di viaggiare tra alto e basso attraverso i 9 regni. Io ho in me il mistero della vita e delle tue dimensioni, attraverso di me, chi è preparato, si reca nel regno di Hel e poi risale i 9 Mondi per acquisire saggezza non senza sofferenza. […]”. Cit. Voce della Runa
The Steerage,fotografia scattata nel 1907 rappresenta l’opera più conosciuta di Stieglitz, la prima foto considerata “moderna”, raffigura il ponte affollato di terza classe di un transatlantico visto dal fotografo che se ne sta appoggiato alla balaustra del ponte di prima classe sporgendosi ad osservare verso il basso. Qui la composizione estetica dei vari piani rappresentati ricorda ancora una volta i vari gradini del viaggio iniziatico di Eihwaz, e l’andare a vedere cosa c’è in profondità, alle radici.
I cosiddetti Equivalents (Equivalenti),una serie di fotografie di nuvole realizzate tra il 1923 e il 1936 sono rappresentazioni astratto-informali, sono ritagli di cielo indipendenti da un contesto. Con essi Stieglitz intende interpretare le emozioni e i pensieri che si agitano dentro l’essere umano, sono metafore dell’animo, così dice: “È solo dopo che ho creato l’equivalente di ciò che si muoveva in me che possono iniziare a pensare al suo significato».” L’immagine diventa espressione di uno stato d’animo in modo molto più efficace rispetto all’utilizzo delle parole, parla lo stesso linguaggio. Le nuvole, infatti, sono forme mutevoli e imprevedibili come gli stati profondi dell’essere. Queste immagini sono un'espressione di ricerca spirituale e metafisica, ma anche di sperimentazione estetica radicale. La fotografia per la prima volta diventa il mezzo per catturare l’invisibile.
Eihwaz cos’è se non il viaggio interiore alla conoscenza di noi stessi, delle nostre fragilità e delle nostre ombre?
“Io sono la scelta di te. Io sono la scelta che puoi fare di proteggere psichicamente la tua realtà in modo da vedere il mondo per quello che è. Io sono la scuola dell’Anima”. Cit. Voce della Runa
Alfred Stieglitz ha voluto attraverso i suoi lavori fotografici darci delle mappe rappresentative di quello che sono i nostri paesaggi interiori, la sua grandezza sta nell'aver saputo riconoscere nella fotografia uno strumento che parla con un linguaggio proprio senza dover confrontarsi con altri strumenti perchè ne ha scoperto l'identità intrinseca.
Vi invito ad approfondire questo padre della fotografia "moderna", andate a vedere le sue immagini...come sempre vi lascio qui sotto un video che può fornirvi qualche nozione in più!
Concludo con un’altra citazione simbolo di Alfred Stieglitz:
“La fotografia è la mia passione. La ricerca della verità è la mia ossessione”.