Nato il 24 marzo 1886, Edward Weston si distingue come uno dei pionieri della fotografia d'avanguardia del XX secolo, un artista la cui visione trascende i confini della realtà per immergersi nell'essenza stessa della forma e della vita. La sua opera, permeata da un profondo senso di contemplazione e ricerca spirituale, trova un parallelo affascinante con il simbolismo della sua runa di nascita, Berkana, icona di fecondità, femminilità e rinascita.
Il principio femminile che Berkana incarna, Weston lo celebra in modo eccelso attraverso i suoi scatti di nudo che sono caratterizzati da una profonda intimità e vulnerabilità.Il fotografo trasforma i corpi delle modelle in forme scultoree, esplorando l’emotività umana attraverso la luce, la texture e la composizione. Ogni immagine è una rievocazione della bellezza del corpo umano ma anche una riflessione sulla sua fragilità e imperfezione. Il glifo stesso di Berkana con le sue linee ricorda i seni di una donna o il seno e il ventre gravido di una madre. Nelle fotografie di Edward si capta l’essenza del mistero femminile, quel mistero che ci porta a Berkana simbolo di maternità che custodisce la vita stessa.
“Io sono Berkana, betulla flessuosa e guaritrice, sorveglio la natura e la femminilità. […] Sono la Grande Madre dai molti nomi: Frigg, Eostre, Nerthus, Erda, Holda, Idunn, Sif. Sono la donna e il suo complesso mistero, incarno il segreto della nascita e della rinascita cosmica e degli esseri umani. Sono la vita che cresce e l’energia del nutrimento, do forma a ciò che deve venire al mondo. Sono ciò che contiene, nascondo e proteggo finché il segreto non è pronto ad essere svelato poiché sono la madre di tutte le manifestazioni; sono la gestazione e nutro senza fare domande. […]”
Cit. Voce della Runa
Le fotografie di nudo di Weston sfidano le convenzioni sociali e culturali del tempo. In un'epoca in cui il nudo era spesso associato a tabù e moralità discutibili, Weston ha affrontato il tema con una sincerità e un'integrità senza compromessi. Le sue immagini sfidano lo spettatore a confrontarsi con la propria percezione del corpo umano e della sessualità, spingendo i limiti della convenzione e dell'accettabilità sociale.
Una delle caratteristiche distintive del lavoro di Weston è la sua dedizione alla forma ricercandola nella natura stessa. Weston abbraccia la tecnica della "fotografia pura", definendosi un fotografo “diretto” cercando di catturare la quintessenza degli oggetti attraverso la luce e la composizione. Ha sviluppato una tecnica meticolosa per catturare la purezza delle forme naturali, esplorando le linee con una precisione quasi maniacale. I suoi famosi scatti di peperoni, conchiglie e paesaggi desertici sono esempi eloquenti di questa estetica. Weston trasforma l'ordinario in straordinario, rivelando la bellezza nascosta nella semplicità della vita quotidiana. Come Berkana, che cela e protegge la vita pronta a nascere, che ci spinge ad avere cure materne e nutrimento per una nuova vita o un nuovo progetto, così le sue fotografie sono curate con la stessa attenzione e dedizione.
Weston si esprime così: “Provo una gioia superiore nel trovare le cose nella Natura, già composte, più di quanta ne tragga dalle composizioni che realizzo personalmente. In fondo, selezionare è un modo diverso di comporre.”
Edward non si limita a catturare la forma fisica degli oggetti; cerca anche di esplorare la loro essenza emotiva. In effetti Berkana è il contenitore delle nostre emotività, porta con sè il liquido vitale necessario alla crescita e alla guarigione, quella linfa che nutre le forme in divenire.
Ricordo che Edward Weston è stato il compagno per un periodo di Tina Modotti, una fotografa altrettanto straordinaria a cui ha insegnato molto e che ho approfondito nell’affrontare la reggenza della runa Ansuz.
Weston ha contribuito alla fotografia donando una nuova poetica, una nuova bellezza, un immaginario magico che l’ha reso uno dei più grandi maestri della storia della fotografia.