L’importanza del Passaggio alla Reggenza di Hagalaz
destrutturazione
In questo articolo, esploreremo il significato di Hagalaz, il suo ruolo nella tradizione norrena e come questo concetto possa ancora ispirare la nostra comprensione del mondo oggi.
Nella mitologia norrena, il 28 ottobre segna un momento significativo: il passaggio alla reggenza di Hagalaz e l’arrivo del gelo invernale.
Questo evento è un riflesso della profonda connessione che gli antichi norreni avevano con la natura e con il ciclo delle stagioni.
La forma di Hagalz è quella di una "H" rovesciata, o simile ad un asterisco "*": il nome "Hagalaz" deriva dalla parola norrena "hagall," che significa "grandine." Le rune è tra l’altro la prima delle tre rune del ghiaccio insieme a Nauthiz e Isa, rappresentanti con essa del Fuoco Spirituale, che trasforma obbligandoti a seguire la legge di cui si fa portatore.
Hagalaz è quindi spesso interpretata come il simbolo della disgregazione e della distruzione: la grandine, con la sua capacità di danneggiare raccolti e causare scompiglio, è vista come un'immagine della rottura delle strutture esistenti. Tuttavia, nella tradizione norrena, la distruzione non è vista come qualcosa di negativo in sé, è piuttosto un processo di purificazione e preparazione per la rinascita.
Il 28 ottobre è considerato il momento in cui Hagalaz assume il controllo e inizia la sua reggenza: questo periodo di circa 15 giorni che però si protrae anche per le reggenze di Nauthiz e Isa, è visto come un momento di sfida e di prova per la natura, ma anche per gli individui. La grandine e il freddo estremo possono sembrare sfidanti e difficili, ma in realtà, sono parte di un ciclo naturale che prepara la terra per la rinascita in primavera.
Nella tradizione norrena, il passaggio alla reggenza di Hagalaz è celebrato con cerimonie che onorano la forza della natura e la sua capacità di autorigenerarsi. Le persone si riuniscono per ringraziare gli dèi per il raccolto dell'anno appena passato e chiedere la loro protezione durante i mesi invernali. La grandine è vista come un necessario male, e la sua presenza è accettata come parte integrante del ciclo della vita: è simbolo distruttivo ma anche un confetto di ghiaccio che trattiene la vita al suo interno, una vita che tornerà a muoversi allo scioglimento del ghiaccio.
Anche se la tradizione norrena è antica e proviene da una cultura lontana nel tempo e nello spazio, ci sono alcune lezioni che possiamo trarre da questo passaggio alla reggenza di Hagalaz:
Accettazione della Natura: La tradizione norrena ci insegna ad accettare la natura per ciò che è, con i suoi momenti di distruzione e di rinascita. Questa accettazione può ispirarci a essere più in sintonia con l'ambiente naturale e a prendere misure per proteggerlo. Tutto nasce e muore e la destrutturazione ci alleggerisce, ci fa uscire dai soliti ruoli che siamo abituati a ricoprire, aiutandoci a diventare più simili all’essenza che siamo che al vestito che portiamo.
Adattabilità: Hagalaz ci ricorda che la distruzione è spesso un passaggio necessario verso la rinascita. Questo può insegnarci l’adattamento e la capacità di adattarci alle sfide che la vita ci pone davanti. Dobbiamo essere fluidi e seguire i segnali che la vita ci dà senza paura.
Celebrazione della Vita: Anche durante i mesi invernali più difficili, è importante celebrare la vita e l'abbondanza che abbiamo. Le festività legate al passaggio alla reggenza di Hagalaz ci ricordano di essere grati per ciò che abbiamo e di condividere con gli altri. Durante il 1° novembre si celebrano le “Notti d’inverno” e si entra in contatto con gli antenati, si celebrano le radici e la capacità di diventare comunicativi con ciò che siamo stati e con il luogo da cui davvero proveniamo.
Il passaggio alla reggenza di Hagalaz ci offre un'opportunità di riflessione su come percepiamo il mondo naturale e il nostro posto in esso. In un'epoca in cui la natura è spesso sottoposta a sfruttamento e cambiamenti climatici, la tradizione norrena ci ricorda l'importanza di rispettare e onorare la terra. Onorare e rispettare gli antenati e le nostre radici. Possiamo imparare a vedere la distruzione come una parte necessaria del ciclo della vita e lavorare per preservare la bellezza e la vitalità del nostro mondo naturale. Possiamo osservare quelle che ci sembrano ferite inflitte dalla genealogia, come doni che abbiamo ricevuto per crescere e diventare sempre meno chiusi e sempre più anima.
Jlenia Adain
Benvenuta Hagalaz!
Sei la Runa Madre, il chicco di grandine, la matrice strutturale alla base dell’ universo.
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