Tra le principali divinità della mitologia nordica, Freya e Freyr sono figli di Njǫrðr, il Dio del mare, del vento, della pesca, della navigazione, della ricchezza e delle colture fertili, era colui che provvedeva alle fortune e sfortune dei marinai e dei pescatori.
La Madre era sorella di lui, il cui nome non fu mai fatto ma che Tacito in una ipotesi aveva identificato con Nerthus, dea Madre associata alla fertilità. L’unione incestuosa era comune presso i Vanir, ma Njǫrðr dovette rinunciarvi, dato che tra gli Æsir non era ben accolta. Sposerà Skhadi, gigantessa che prenderà anche il nome di Madre di Freya e Freyr.
Njǫrðr, Freya e Freyr stipulata la pace dopo la battaglia che vide in contrapposizione Æsir e Vanir, vennero accolti a Ásgarðr come pari dei suoi abitanti divini.
Freyr il cui nome significa signore è fratello e amante di Freya, legato all'acqua e al mare, degno figlio di Njǫrðr. Gli dèi gli diedero Álfheim, regno elfico, come un regalo di dentizione. Ha sempre accanto il cinghiale d'oro Gullinbursti, creazione dei nani Eitri e Brokkr, come altri oggetti magici destinati ad altri dèi, tra cui Draupnir, l'anello di Odino, e Mjöllnir, il martello di Thor.
Freyr si avvale dell’uso di Skíðblaðnir, la velocissima nave che ha sempre vento a favore e che può essere piegata e portata in una sacca quando non viene usata. Ha una spada che combatte da sola e assicura la vittoria a chi la brandisce, egli cedette la sua spada per amore della moglie Gerðr affrontando così il Ragnarok con maggiore difficoltà a tu per tu con Surtr. Dio della bellezza e della fecondità, associato alla fertilità, alla natura, ai campi coltivati, agli esseri umani e agli animali intesi anche come bestiame, egli è il protettore della pace.
Alla prossima con i racconti su Heimadall, Jlenia Adain
