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Freya, sfrenatezza e magia


Storia della Dea che governa la Prima Ætt del Futhark Antico

La prima famiglia runica è sorretta energeticamente dalla coppia di fratelli divini Freya e Freyr, della stirpe dei Vanir strettamente collegati con la Natura e con le cose del “mondo”.


Tra le principali divinità della mitologia nordica, Freya e Freyr sono figli di Njǫrðr, il Dio del mare, del vento, della pesca, della navigazione, della ricchezza e delle colture fertili, era colui che provvedeva alle fortune e sfortune dei marinai e dei pescatori.

La Madre era sorella di lui, il cui nome non fu mai fatto ma che Tacito in una ipotesi aveva identificato con Nerthus, dea Madre associata alla fertilità. L’unione incestuosa era comune presso i Vanir, ma Njǫrðr dovette rinunciarvi, dato che tra gli Æsir non era ben accolta. Sposerà Skhadi, gigantessa che prenderà anche il nome di Madre di Freya e Freyr.

Njǫrðr, Freya e Freyr stipulata la pace dopo la battaglia che vide in contrapposizione Æsir e Vanir, vennero accolti a Ásgarðr come pari dei suoi abitanti divini.

Freya, il cui significato è “signora” è la dea della bellezza, dell'amore e della fertilità. Scende sui campi di battaglia per scegliere chi la seguirà nel Fólkvangr (“campo dell’ospite”) a godere di birra, cibo e donne: dirige le Valkyrie nella mietitura delle anime dei guerrieri morti, insieme a Odino. Tenutaria del Mistero del Seiðr, le arti magiche come divinazione, guarigione, estasi, sarà insegnante di Magia di Odino stesso. Freya è una dea molto potente, come Odino è veggente e conosce le sorti dell'universo.

La sua energia rispetto alla prima Ætt sta nel fatto che è una dea selvaggia, collegata alla natura, spesso definita madre natura. Sposata con Óðr (*), sempre lontano per la guerra, è simbolo della sposa infelice, attende lo sposo lontano che non torna mai. La sua fedeltà al marito è una fedeltà spirituale poiché ha molti amanti, uno dei quali si narra fosse Freyr, il fratello.

Al collo porta Brisingamer, una collana dalla storia molto interessante:

Freya incontrò quattro nani, Álfrigg, Dvalinn, Berlingr e Grérr, vicino alla sua dimora, essi stavano forgiando un gioiello e giudicandolo meraviglioso Freya chiese loro di poterlo avere. I nani acconsentirono, ma posero come condizione che la dea giacesse una notte con ciascuno di essi, a turno. Freya accettò e il monile fu suo. Odino (**), che di Freya era lo sposo, quando venne a saperlo andò su tutte le furie e ordinò a Loki, dio del caos, di rubare la collana dalla dimora della dea. Loki portò ad Odino il monile ed egli impose a Freya, di far nascere inimicizia tra due sovrani, Högne e Heðinn, che si sarebbero dovuti combattere per l'eternità, morendo e rinascendo. Con la sua magia Freya scatenò il conflitto tra i due re, che iniziarono la loro battaglia perenne, e la dea ebbe in restituzione il suo gioiello che le permette di comandare le menti altrui attraverso bellezza e magia. Si riveste di un mantello di piume di falco che le permette di volare fra i mondi (come Sleipnir permette a Odino di viaggiare nell’Yggdrasil), dinamica, impulsiva, sfrenata e passionale, sessualmente libera e difficilmente incasellabile.

Gli animali che la scortano Freya sono: una scrofa che è simbolo di grande fertilità, un falco che rappresenta la sua essenza di veggente e soprattutto i gatti, predatori aggraziati e scaltri, mossi dall’istinto e flessosi, che trainano il suo carro.

Alla prossima con i racconti su Freyr, Jlenia Adain

(*) Il nome di Óðr, che significa "invasato" o "posseduto", è verosimilmente legato alla stessa radice da cui deriva il nome del dio Odino.

(**) Suo marito, chiamato Odr nella tarda letteratura norrena, alcuni sostengono non sia altro che Odino e, di conseguenza, Freya ne è in definitiva la moglie (Frigg). Molte sono le similitudini tra queste divinità, ma non c’è chiarezza nella letteratura rispetto a questo argomento.


è la runa di nascita per chi è nato Dalle 00:01 del 29 Giugno alle 01:00 del 14 Luglio